Italia, mondo occidentale, 2009.

Niente di buono all’orizzonte per chi aveva speranze che il progresso, il benessere e la cultura avrebbero portato più garanzie e libertà per tutti/e.

Ciò che succede al rototom, ciò che succede nelle strade, nelle carceri e nei palazzi delle nostre città conferma che il controllo, i divieti e la repressione sono priorità del governo; al contrario, il diritto alla felicità, alla pacifica convivenza e al divertimento, non sono beni di prima necessità in questo paese e il governo giorno dopo giorno sottrae terreno ai nostri piedi, spazio ai nostri corpi e alla nostra immaginazione!

Credo sia ora di prendere, per chi non lo avesse già fatto, una posizione, una posizione netta e seria rispetto a questo clima ostile, scegliere da che parte stare, quali cause difendere e restare uniti

davanti a tanta violenza e, come dissero i SudSoundSystem “alla loro violenza noi rispondiamo con la cultura“.

qui potete trovare i messaggi di solidarietà giunti da tutta Italia al sito del Rototom