Bergamoreggae Sunfest 2012: cucina con (inter)vista

Molti bergamaschi lo conoscono come l’orefice del quartiere di Colognola. Altri, più aggiornati, come il giovane imprenditore che ha rinunciato all’avviata bottega di famiglia per dedicarsi full-time all’attività di cuoco a domicilio. Il pubblico del Sunfest 2011 si ricorda certamente di lui per l’indimenticabile Reggaeburger. Ma per tutti è, essenzialmente, “il Quincy”.

Incontrando al Parco della Trucca Marco Quincy Sala, cuore e anima della cucina del festival, non possiamo fare a meno di chiedergli subito il motivo del soprannome con cui è noto ai più. «Frequentavo da poco una compagnia nuova, dove quasi nessuno aveva ancora imparato il mio nome. Una notte, all’uscita da un locale, ho visto un ragazzo tutto vestito di bianco che mi ha ricordato Quincy, il patologo legale protagonista di una fra le prime serie TV americane che fondevano il genere medico con quello poliziesco, e ho iniziato a chiamarlo così, tra le risate degli amici. Con il risultato che, dal giorno dopo, persino i pochi che sapevano che mi chiamo Marco hanno cominciato a chiamarmi Quincy. E Quincy sono rimasto».

Come il suo soprannome anche il suo amore per la cucina è nato dalle serate e dalle vacanze con gli amici, momenti in cui non perdeva occasione per esprimere la sua creatività culinaria, perché secondo Quincy «La tavola è soprattutto un luogo di aggregazione, un modo per stabilire legami fra le persone».

Negli anni ha continuato a coltivare la sua passione come un hobby; ha frequentato un corso di cucina, ma è rimasto professionalmente legato all’oreficeria di famiglia. «Poi ho realizzato che il solo tempo libero non bastava più a contenere una passione tanto grande: volevo che la gioia di cucinare per gli altri diventasse la quotidianità. Così ho deciso di dare un taglio a quella “doppia vita” e ho scelto di essere un cuoco a tempo pieno».

Un cuoco a domicilio, per l’esattezza. Da allora Quincy porta la sua inventiva nelle case di quanti lo chiamano per offrire ai propri ospiti pranzi e cene degni del miglior ristorante nell’intima atmosfera domestica. E lo fa con l’attenzione sempre rivolta alla qualità degli ingredienti («Si possono avere materie prime genuine senza rinunciare alla convenienza, basta saperle cercare») e alla cura nella preparazione di ogni piatto, anche il più semplice.

«Qualità e cura che vorrei rimanessero intatte nel passaggio dai piccoli numeri dei pasti che preparo a domicilio ai grandi numeri del festival. È questa l’idea che mi guida nelle scelte per la cucina del Sunfest» ci dice Quincy, che è entrato nell’orbita di Bergamoreggae qualche anno fa grazie al comune interesse per la musica ed è stato accolto con tale entusiasmo dalla crew da essere nominato “socio onorario”.

Prima del suo arrivo di cucina al Sunfest nemmeno si parlava. «C’era solo la pizzeria» ricorda. «L’anno scorso abbiamo deciso di tentare l’esperimento, senza sapere come sarebbe andata. Ed è andata bene, tanto che quest’anno sono di nuovo qui, insieme al mio socio Michele Mora, con un menu che riprende le scelte vincenti dell’edizione 2011, arricchendole. Accanto a uno “zoccolo duro” costituito, oltre che dall’ormai leggendario Reggaeburger, da piatti tipici della Bergamasca e delle numerose feste che la animano nella stagione estiva (a fare la parte del leone saranno i primi della tradizione: casoncelli e, per i vegetariani, scarpinocc), abbiamo deciso di proporre alcune novità. Ogni giorno, ad esempio, ci sarà un piatto a sorpresa: qualcosa di fresco, nuovo e, come sempre, realizzato con prodotti di qualità. È così che lavoriamo. Anche il nostro hamburger, piatto in sé universalmente diffuso, deve il suo gusto inconfondibile – ciò che ne fa un Reggaeburger – alla cura nella scelta degli ingredienti e degli accostamenti. Il tutto, ci tengo a sottolinearlo, a un prezzo davvero accessibile».

Ma per la quinta edizione del festival Quincy ha in mente altro ancora. «Di solito la cucina lavora solo la sera. Quest’anno, però, introdurremo il pranzo domenicale con la crew di Bergamoreggae, cui sarà possibile partecipare su prenotazione gustando un menu appositamente creato. Perché,» conclude Quincy «che sia sotto il palco, nella dancehall o intorno a una tavola ben imbandita, il Bergamoreggae Sunfest è soprattutto un’occasione per stare insieme».