The Orobians – Slave To The Riddim

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Come accadde in una lontana e torrida estate Jamaikana che mutò radicalmente la scena musicale, quando dal trascinante ritmo dello Ska si passò a quello più ipnotico del Rock steady e infine al Reggae, anche per gli Orobians (ma per ben altri motivi) è nata l’esigenza di ampliare la nostra forma espressiva.

Sicuramente siamo legati a tecnicismi (come il basso elettrico e la seconda chitarra) che, oltre a fornirci la possibilità di affrontare questo lavoro che vede rivisitate e reinterpretate HIT anni 80 spesso attraversate da sonorità della musica elettronica di questo periodo, ci spingono a cercare un suono più moderno, senza perdere però lo stile che da sempre contraddistingue il nostro gruppo.

Abbiamo così rivisitato un genere musicale spesso rifiutato e criticato da noi “giovani ribelli”: grazie alla fervente scena Underground (così viva in quegli anni!) e ai vinili lasciatici in eredità dai nostri fratelli più anziani, abbiamo recuperato una quantità di materiale incredibile,inaspettato.

Come un archeologo che, spazzando la polvere col suo pennello riporta alla luce antichi tesori, allo stesso dal “sarcofago” o cofanetto, che più vi piaccia, abbiamo recuperato una quantità di vinili assolutamente oltre le nostre aspettative,oltre l’immaginabile!

A questo punto ci siamo chiesti come scegliere il materiale, e cosa e come suonare: alla fine abbiamo deciso di selezionare solo HIT o pezzi da classifica, la musica e l’interpretazione hanno fatto il resto.

Tutto questo è accaduto in 7 mesi: ci siamo talmente entusiasmati del progetto, che abbiamo immediatamente lavorato il materiale per il nuovo disco.

Di certo lo sfratto esecutivo istantaneo dalla nostra vecchia sala prove e il taglio dell’energia elettrica non ci hanno reso il lavoro semplice ma, nonostante le difficoltà dovute alla mancanza di luce e le diverse incazzature, siamo finalmente riusciti a concludere il lavoro