Seconda semifinale della Chalice Cup, si sfidano nell’ordine estratto: Radical Sound, giovane e affiatata crew da Varese, Quickly Burning Sound, resident sound del Paci Paciana, che a Bergamo non ha certo bisogno di presentazioni, e River Nile, da Milano (di origini gambiane), che si presenta però senza Roddi, l’MC della crew.
Radical parte bene: selezione curata, veloce e precisa (in questo segmento principalmente roots and foundation) con il chiaro intento di bruciare tunes agli altri sound e con speech continui ( a “stuzzicare” i rivali…), forward più grossi durante la selezione italiana, Brusco e SSS. Poi arriva Quickly Burning, partenza davvero esplosiva che fa salire la temperatura del bunker del Pacì, ma nel corso della selezione si perde un po’. Infine è il turno del River Nile, che stupisce un po’ tutti. Jahdama inizia il segmento con un lungo speech in cui, dopo aver salutato la massive e essersi presentato, lancia delle accuse riferite a una spiacevole situazione avuta con i ragazzi di Bergamo, in estate al parco Brembo, che gli avrebbero impedito di suonare…; a causa del marcato accento africano, sinceramente, non si capisce proprio bene il discorso che fa. Poi parte con la selection, stricly roots and foundation, e attacca subito i Radical (“Radical you no radical! …Rivernile is di original radical from Africa Gambia”…”Radical you no salute de massive before you start”…). Inizio super aggressivo insomma, e anche Rivernile prende dei bei forward. Secondo giro, ordine invertito. Inizia Quickly Burning, che non si cura degli “attacchi” degli altri sound, e va dritto per la sua strada (…”noi non siamo qui a fare le pagliacciate”…): roots and foundation e new roots style. Freestyle del Baro e di WillyValanga che scaldano la massive di casa. Poi River Nile, segmento new roots, e di nuovo attacchi ai Radical. Speech continui, ma che non sempre la massive comprende (principalmente in patois). Chiudono i Radical, che rispondono a tutte le provocazioni del River Nile, ringraziando di avergli fatto l’apertura e “salutandoli”, e dicendo agli altri sound di togliere la muffa dai loro dischi. Si accende un po’ la polemica al Pacì! …ma la massive si diverte, non sembra curarsi più di tanto di ‘ste cose (che comunque fan parte del clash, e van prese un po’ per quello che sono…). Buona comunque la risposta dei Radical, un bel rmx di “Come around” (in risposta a Quickly) e una serie di Capleton (in risposta ai River Nile). Alla fine la selezione accelera e si passa a ritmi più dancehall.
Terminati i due segmenti da 15 min. per ogni sound, votazione del pubblico, per eliminare uno dei sound. La votazione sembra piuttosto equilibrata (almeno a sentire da dietro, dove mi trovavo io). Sinceramente ci aspettavamo che il Capitano (veteran reggae selector, original PT Posse) in veste presentatore e coordinatore del clash, facesse ripetere: e invece sancisce Radical e Quickly Burning in finale, e RiverNile fuori.
Seconda parte con 15 min. a testa: iniziano i Radical (in questo momento mi sono allontanato un attimo, ma mi pare di ricordare selezione piuttosto dancehall) e poi Quickly Burning (sempre nel loro stile). E infine arriva il tune fi tune.
I Radical alzano il livello dello scontro, e insistono con speech contro il Quickly Burning…. “che fanno addormentare il pubblico”… “che suonano pezzi non foundation al tune fi tune”…”che c’hanno la muffa sui dischi”, etc…. Dopo un Bob Marley dei Quickly Burning, i Radical dicono che non è con Bob Marley che si possono vincere i tune fi tune, ma forse sbagliano ad attaccare così pesantemente, in casa loro, i Quickly Burning, perché il pubblico di casa, alla votazione finale non gliela perdona (…soprattutto se si discute Robert Nesta Marley); magari in altri contesti sarebbe stato diverso. Quickly Burning, invece, non risponde alle provocazioni volutamente, non fa parte del suo stile… Per la counteraction lascia parlare “education is the key” di Warrior King (come messaggio rivolto all’atteggiamento dei Radical). Radical però insiste a stuzzicare, e a un certo punto poi il Baro si “inceppa” sullo speech che accompagna Black Roses… Siamo agli sgoccioli, l’MC dei Radical invita il pubblico a votare non per il nome, ma per la musica suonata (era un invito che aveva fatto anche all’inizio)… ma la votazione stavolta è chiare e netta. Il pubblico incorona il sound di casa Quikly Burning vincitore del clash!
Ora una considerazione mia personale: forse sarebbe stato più opportuno nell’organizzare la Chalice Cup, prevedere 2 serate di scontri solamente fra sound “stranieri”, e una fra i 3 sound bergamaschi per mandare poi in finale i due sound stranieri e uno bergamasco. Sarà per la prossima!
Complimenti comunque a tutti i sound, bergamaschi e non, che si sono sfidati in queste prime semifinali. L’importante è ricordare sempre che, alla fine, è un gioco!
Pedroman