FESTA della SEMINA 2012: il senso ciò che facciamo

 Ritorna la festa della semina, appuntamento dove l’orgoglio antiproibizionista trova casa.Non solo un evento ludico con il concerto di Mr.T-Bone ma anche una presa di parola di tutti e tutte gli antiproibizionisti: viviamo in un momento drammatico, dove il governo cerca di imporci sacrifici “europei” per farci pagare una crisi creata dagli speculatori dell’alta finanza.Ci chiedono di tirare la cinghia,vogliono le lacrime (no, non quelle di coccodrillo del ministro Fornero) e il sangue per “tenerci attaccati all’Europa”…. Ma di quale Europa parlano? Nelle carceri italiane sono detenute migliaia di persone per il possesso di modiche quantità o – peggio ancora – si “rischia” di morire dopo un arresto o un fermo per due canne: i casi di Stefano Cucchi, Aldo Bianzino, Giuseppe Uva e tanti altri sono lì a dimostrare che certamente l’Italia non ha una vocazione europea rispetto ai diritti.

In alcuni Paesi dell’Unione Europea poi qualcuno ha proposto la distribuzione controllata di cannabis come mercato alternativo e misura di uscita dalla crisi: forse che la somministrazione controllata di cannabis possa portare anche benefici alle casse dello Stato?

Noi comunque restiamo dell’idea che la possibilità di coltivare le proprie piantine siano la vera via di uscita dai mali del proibizionismo: viviamo in un’epoca di terrore, di oscurantismo dove il discorso pubblico è occupato dal Giovanardi di turno, un Medioevo dei diritti dove a farne le spese sono i semplici consumatori di sostanze e per spezzare la spirale delle narcomafie vogliamo coltivare la nostra pianta sul balcone, senza andare a riempire le (strapiene) carceri italiane.

Facciamo parte della schiera dei consumatori consapevoli e pensiamo sia il caso di alzare la voce in maniera collettiva: giusto o sbagliato non può essere reato!

Bg Antipro